Quick-Step Floors, Gilbert: “Quando il tuo lavoro ti piace non c’è motivo di smettere… Ci sono ancora molte corse che vorrei vincere”
Philippe Gilbert non ci pensa proprio a smettere. Malgrado la terribile caduta di questa estate al Tour de France, l’ex campione del mondo si è subito rimesso al lavoro per rientrare il prima possibile, riuscendo così tornare alle corse, a soli due mesi dalla frattura alla rotula, con una vittoria al GP Isbergues. Attualmente impegnato al Tour of Guangxi, per cercare di continuare ad ottimizzare la sua ripresa in vista di un 2019 in cui si presenta ancora molto ambizioso, il 36enne vallone non ha sinora mai considerato il ritiro come una opzione.
“Perché dovrei pensare di smettere… – si interroga per VeloNews – Quando il tuo lavoro ti piace non c’è motivo di smettere. Quando pensi che sia arrivato il momento di fare qualcosa di diverso, allora è il momento di smettere. Ma per quanto mi riguardo non sono ancora a quel punto. Ancora mi diverto, mi piace andare in bici e gareggiare”.
Divertimento e motivazioni dunque non gli mancano, come ha dimostrato anche la grande dedizione con cui si è messo al lavoro in seguito al suo infortunio, a causa del quale si pensava ormai dovesse chiudere l’anno alla Grande Boucle. Contro i pronostici iniziali invece è tornato già a settembre, subito vincente. Uno scenario perfetto: “Tutti sognano un ritorno come quello – ammette – È dura riuscirci, ma ce l’ho fatta e sono orgoglioso di esserci riuscito. È stato sicuramente un bel modo per tornare”.
Ovviamente, c’è ancora molto lavoro da fare e l’esperto corridore della Quick-Step Floors non si tira indietro. “Non sono ancora lo stesso, sento di aver perso qualcosa – confessa – Ma ho intenzione di lavorare duramente questo inverno per riprendermi del tutto al 100% in vista della prossima stagione, con la speranza di ritrovare nuovamente la stessa forma”.
Pur senza specificare quali siano i suoi obiettivi, Gilbert fa capire comunque di voler ancora puntare molto in alto, con la speranza anche che le tattiche di squadra possano favorirlo maggiormente il prossimo anno, contrariamente a quanto successo quest’anno, quando si è spesso dovuto accontentare di piazzamenti alle spalle dei compagni vincitori.
“Ci sono ancora molte corse che voglio vincere, alcune che non ho mai vinto e altre che vorrei vincere per la seconda o terza volta – aggiunge – Abbiamo un collettivo forte quest’anno e in molte situazioni devi difendere i tuoi compagni che stanno lottando per il successo, quindi a volte secondo o terzo è il miglior risultato a cui potevo puntare. Fa parte del gioco. Questo è ancora uno sport in cui lo spirito di squadra è molto importante e gioca un ruolo nelle tattiche di corsa. A volte sei tuo il corridore protetto che corre per la vittoria, a volte devi proteggere gli altri. Il ciclismo è così”.
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Gilbert è il corridore più titolato per le classiche (e gare in linea) che ci sia in gruppo e le corse che ha vinto sono state tutte piccoli o grandi capolavori; anche quando non ha vinto è stato spesso protagonista. Un esempio di corridore generoso ed antidivo. Serio come ciclista e come personaggio.